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Africa Rally 2009: dall’Italia al Camerun con un Panda del 1987

Africa Rally 2009: dall’Italia al Camerun con un Panda del 1987

Progetti realizzati

Uscito dall’università con una laurea in Giurisprudenza, Ludovico de Maistre sa che non lo aspetta una vita da avvocato. Vuole qualcosa di diverso, nel suo futuro, qualcosa che appaghi il suo desiderio di scoprire il mondo. Vuole viaggiare, e fare dei viaggi un lavoro.

È il 2009. Mentre altri compagni di corso scelgono Ibiza o le isole greche per festeggiare la fine del ciclo di studi, Ludovico e due amici sentono forte il richiamo dell’avventura. The Adventurist sta organizzando una spedizione in Africa: dall’Italia fino a Limbe, in Camerun, a bordo di una Panda 4×4 del 1987. Un viaggio estremo, emozionante, che accende l’immaginazione. Ludovico intuisce che potrebbe essere l’occasione giusta: non solo per vivere un’esperienza unica, ma per gettare le basi del suo avvenire.

Esploratori, però, non ci si improvvisa, e così ad anticipare la partenza sono sei mesi di intensa preparazione. Bisogna acquisire il giusto equipaggiamento, affrontare difficoltà logistiche, fare i necessari vaccini. Inoltre, Ludovico pensa che, se si gioca bene le sue carte, il tempo passato in Africa si rivelerà fondamentale per costruirsi una carriera. Decide così di seguire workshop di fotogiornalismo, sia per affinare le sue competenze con la fotocamera, sia per capire come muoversi in aree del mondo complesse come quelle che sta per visitare.

Arriva il giorno della partenza. Con il cuore pieno di emozione, i tre amici salgono a bordo della loro vecchia Panda. Fin da subito, Ludovico sa di avere per le mani una storia forte, che vale la pena di raccontare: tre ragazzi, un mezzo improbabile, il fascino inimitabile dell’Africa. In una parola: avventura. Ma c’è di più. Mentre la 4×4 macina chilometri, Ludovico si guarda intorno, catturando dettagli con la macchina fotografica. Il suo intuito gli dice che ci sono altre storie da inseguire, filoni fecondi per raccontare la realtà in modo avvincente.

Uno di questi filoni, Ludovico lo chiama “effetto Obama”. Barack Obama è stato da poco eletto Presidente degli Stati Uniti, e una ventata di entusiasmo ha contagiato la popolazione africana. Il suo volto compare sulle magliette e sulle auto, donando ottimismo alle persone, nonostante la situazione in cui vivono sia spesso complicata.

Un altro filone parte in Senegal. Qui Ludovico nota che nei panorami scenografici per cui l’Africa è famosa c’è qualcosa che stride. Un elemento fuori posto. La plastica. È ovunque: sotto forma di rifiuti non smaltiti invade le strade, minacciando l’ambiente. La prova concreta di un pericolo ecologico che nel 2009 è ancora fin troppo ignorato.

ornato in Italia, Ludovico inizia a contattare riviste specializzate in reportage di viaggio. Vuole che le sue storie trovino una giusta collocazione. Vuole che quella che ha appena vissuto sia solo la prima di tante esperienze eccezionali in giro per il mondo. Inizialmente, nonostante l’attenzione con cui presenta i suoi contenuti, questi vengono ignorati. Ma lui non demorde. E dopo mesi, finalmente, arriva la svolta.

La storia del suo viaggio in Panda trova spazio in riviste di automotiv, come la celebre Quattro Ruote, e in magazine specializzati sull’Africa. Riesce a vendere anche la storia sull’effetto Obama a diversi giornali e riviste. La sorpresa più grande, però, arriva dal reportage sulla plastica: National Geographic Italia decide di pubblicarlo sulla sua gallery online. In cambio, Ludovico non riceve alcun compenso, ma ottiene grande visibilità, e, soprattutto, una notevole credibilità, che lo aiuterà a realizzare la propria aspirazione: fare dei viaggi un lavoro.

Di lì a qualche anno fonderà Travel Media House e Travel Film School; realizzerà centinaia di contenuti video; inizierà collaborazioni proficue con brand importanti. Comincia tutto nel 2009, con una Panda 4×4 e le strade dell’Africa occidentale sotto le ruote. Con un ragazzo che ha un sogno e la volontà di realizzarlo. Con la sua fotocamera puntata sulla realtà e, dietro l’obbiettivo, gli occhi attenti di un documentarista.

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In Travel Media House siamo filmmaker, globetrotter e storyteller. Abbiamo una lunga esperienza nel settore, ma manteniamo la stessa curiosità delle prime volte. Siamo in costante movimento: su un aereo, lungo un trekking o nel nostro studio mentre facciamo brainstorming. Siamo appassionati del nostro lavoro e sempre felici di entrare in contatto con nuovi partner e clienti.