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Dal Pacifico alle Ande peruviane raccogliendo plastica

Dal Pacifico alle Ande peruviane raccogliendo plastica

Viaggi al rallentatoreStagione 3, episodi 01 – 05

Tra i temi che ci stanno più a cuore c’è sicuramente quello della salvaguardia ambientale. Viaggiando in giro per il mondo, immersi in panorami mozzafiato, ci ricordiamo ogni volta di quanto sia fondamentale preservare il patrimonio naturale del nostro pianeta, minacciato su più fronti dall’attività umana.

Una delle minacce più insidiose è costituita dalla plastica. Bottiglie vuote, cannucce, imballaggi… i rifiuti plastici, non biodegradabili e molto difficili da smaltire, invadono e danneggiano luoghi che vorremmo incontaminati.

Con l’intento di sensibilizzare su questo tema così importante, mostrando in che modo il turismo possa influire sull’ecosistema, Ludovico de Maistre e Gabriele Saluci si recano in Perù, uno dei primi Paesi sudamericani ad affrontare la questione della plastica.

Un road trip di oltre 3000 km dal Pacifico alle Ande, tra scorci scenografici, reperti archeologici antichissimi e feste folcloristiche piene di musica e colori.

La prima puntata ci porta a Lima. Seguiamo Ludovico e Gabriele mentre incontrano l’assessora all’ambiente, che spiega loro quali iniziative ha adottato la capitale per ridurre l’uso della plastica. Dopo aver visitato un locale plastic free e aver fatto i rifornimenti per il viaggio, i nostri saltano su un pick-up affittato per l’occasione e iniziano a percorrere la Panamericana.

Le immagini ci mostrano promontori di un giallo intenso che danno sul blu dell’Oceano: siamo nella riserva di Paracas, una penisola desertica protetta. Tra le peculiarità di questa zona, lo scoglio conosciuto come La Catedral, che secoli di vento e di acqua salata hanno levigato in una caratteristica forma ad arco. Grazie alle riprese effettuate con il drone, ci immergiamo nella bellezza naturale, cullati da un’atmosfera di pace e serenità.

Il pick-up riprende la sua corsa verso Sud, fermandosi in uno dei siti archeologici più misteriosi della storia. Pieni di stupore e domande senza risposta, Ludovico e Gabriele ammirano le enigmatiche linee di Nazca.

Nella seconda puntata, Ludovico e Gabriele raggiungono Arequipa, affascinante città ai piedi del vulcano El Misti. Proseguono poi verso le Ande, salendo in quota fino a 4300 m: ecco la riserva di Aguada Blanca, dove vivono le vigogne, animali famosi per la pregiatissima lana che si ottiene lavorando il loro vello. Anche qui, purtroppo, è possibile notare la presenza della plastica: i rifiuti svolazzano tra gli arbusti, inquinando la bellezza altrimenti perfetta dell’altopiano.

Il fuoristrada procede ad altezze sempre più elevate. L’ossigeno inizia a scarseggiare, e ben presto il ghiaccio fa capolino ai lati della strada. Ecco i 4900 m del Mirador de los Andes. Qui, Ludovico e Gabriele osservano i cumuli di pietre noti come apachetas, antichi tributi alla Madre Terra. Poi le immagini cambiano, catturando l’elegante volo di un condor.

Nel Canyon del Colca, tra i più profondi al mondo, questi uccelli dall’apertura alare immensa dominano indisturbati i cieli. Ci prendiamo qualche istante per ammirarli, dopodiché accompagniamo Ludovico e Gabriele in un villaggio più volte distrutto dai terremoti. In lontananza, il fumo che sale da una vetta si mescola al bianco delle nuvole. Proviene da uno dei numerosi vulcani che con la loro attività hanno plasmato, e continuano a plasmare, il paesaggio circostante.

Nel terzo episodio, i nostri compagni di viaggio fanno tappa a Chivay, un altro villaggio scrutato da vicino da un imponente vulcano attivo, il Sabancaya. Percorrendo strade impervie e innevate, vengono poi premiati da una vista estremamente scenografica, che le riprese con il drone ci restituiscono in tutta la sua magnificenza. Ci troviamo a Tres Cañones, crocevia di canyon che dà i natali al fiume Apurimac.

Lì vicino, delle rovine pre-inca riposano silenziose e disabitate, fatta eccezione per qualche cane e per gli alpaca al pascolo. Eppure, nascoste tra questi reperti di valore inestimabile, possiamo trovare tracce ben più recenti del passaggio dell’uomo. Anche qui, qualcuno ha abbandonato sacchetti e altri rifiuti di plastica.

Cuzco ci accoglie con i suoi colori brillanti, con i canti e i balli di una festa in onore della Madre Terra. Per un attimo dimentichiamo ogni problema, rinfrancati dall’atmosfera vivace della città.

Il viaggio prosegue nella quarta puntata. Ludovico e Gabriele raggiungono in treno Agua Calientes, ultima tappa prima di Machu Picchu. Arrivati nell’antica città custodita dalle Ande, il tempo sembra fermarsi. Nonostante il numero esorbitante di persone che la visitano ogni giorno, infatti, questa meta celebre in tutto il mondo mantiene intatta la sua meraviglia. Sempre attenti al tema ambientale, Ludovico e Gabriele scoprono che, nonostante il divieto di utilizzare bottigliette di plastica, moltissimi turisti ne portano con sé, riempiendo i cestini di spazzatura difficile da smaltire.

Un sito in cui il turismo si è invece dimostrato benefico – addirittura salvifico – è la Rainbow Mountain, o Vininunca. Le riprese sorvolano quest’opera d’arte naturale in cui si alternano striature parallele di diversi colori, tra cui spiccano intense sfumature di rosso e di giallo, accompagnandoci dalla quarta alla quinta puntata.

In apertura, Ludovico e Gabriele incontrano Alex Fassio, che con una foto diventata virale ha aiutato a far conoscere questa bellezza nascosta. L’interesse generato dal suo scatto ha permesso alla zona di salvarsi dallo sfruttamento minerario, diventando un patrimonio turistico da valorizzare.

L’ultima parte del nostro viaggio ci porta sulle sponde del lago Titicaca. Ci rinfreschiamo con le sue acque blu, luccicanti sotto il sole d’alta quota, convinti di aver raggiunto un paradiso incontaminato. Uno sguardo più attento, tuttavia, ci rivela i segni di un diffuso inquinamento.

Ludovico e Gabriele iniziano a raccogliere la spazzatura che ingombra la riva, e la loro sorpresa è grande quando i locali iniziano ad aiutarli di loro spontanea volontà. In breve tempo la spiaggia è un po’ più pulita, e la speranza di un futuro ecosostenibile si riaccende.

Prima di salutare il Perù, c’è ancora il tempo per tuffarci nel variopinto Capodanno andino festeggiato dall’etnia Yaimara, e per visitare insieme a Ludovico e Gabriele le isolette abitate dall’etnia Uros: particolarissime cittadine costruite con la totora che galleggiano sulla superficie del Titicaca. Un luogo unico, che ci fornisce un esempio di come si possa vivere in armonia con la natura trovando nel turismo una proficua fonte di sostentamento.

I filmati di Viaggi al Rallentatore sono andati in onda su Rai3, all’interno del programma Kilimangiaro, e sono visibili su RaiPlay a questo link.

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